Perché si fanno i roghi alla Befana? Ecco perché si brucia la vecchia

Da sapere: perché si fanno i roghi alla Befana? Ecco perché si brucia la vecchia. Tutte le informazioni e curiosità.

Tra le usanze che ricorrono nel giorno dell’Epifania e della Befana c’è quella dei roghi dei fantocci, che spesso rappresentano proprio la Befana, vestita di tutto punto, con gonnellona, giacca, fazzoletto in testa e la scopa di saggina tra le mani.

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Perché si fanno i roghi alla Befana? Ecco perché si brucia la vecchia (Foto da Pixabay)

Si tratta di antiche tradizioni pagane, di origine celtica, con cui si salutava l’anno vecchio per dare il benvenuto a quello nuovo e come buon auspicio per l’imminente arrivo della primavera, con i suoi frutti e il clima mite.

Oltre che roghi della Befana, infatti, si chiamano genericamente falò di inizio anno e alcuni si tengono anche prima, come il falò del Vecchione a Bologna alla mezzanotte di Capodanno, o più avanti, verso la primavera, come i falò di Carnevale.

Di seguito tutti i dettagli su una tradizione che risale alla notte dei tempi. Ecco tutto quello che bisogna sapere.

Perché si fanno i roghi alla Befana? Ecco perché si brucia la vecchia

La tradizione dei roghi della Befana è antichissima, risale a un’epoca precedente al cristianesimo e avrebbe origine nei riti propiziatori e di purificazione dei Celti. Infatti, è una tradizione diffusa nell’Italia nord-orientale e nell’Emilia occidentale. Zone dove si insediarono i Celti, prima dell’occupazione dell’Italia da parte dei Romani.

Gli antichi Celti accendevano davano fuoco a un fantoccio che rappresentava il passato, come buon auspicio per il futuro, soprattutto per il raccolto nei campi, e per ingraziarsi le divinità. I falò erano accompagnati da canti, balli e recita di formule di buon augurio.

La tradizione oggi

Questa antichissima usanza è rimasta in molte città di Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. I falò vengono accesi le notti del 5 (vigilia della Befana) o del 6 gennaio, a seconda dei luoghi, e vengono bruciati fantocci che raffigurano la Befana. Il fuoco rappresenta l’abbandono del vecchio e la speranza verso il futuro. Oggi a recitare le formule di buon augurio, religiose, sono i parroci che in tante città benedicono i roghi con l’acqua santa.

Secondo le credenze popolari, la direzione del fumo e delle scintille del fuoco rappresenta un presagio per il futuro, buono o cattivo a seconda di dove sono diretti.

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Fantoccio della Befana destinato al rogo (Foto di Sandro Kensan, CC BY-SA 3.0, Wikimedia Commons)

Tra i roghi della Befana più famosi c’è quello di Verona, Brusa la Vecia, che si svolge in piazza Bra, davanti all’Arena. Quest’anno, purtroppo, non si terrà a causa dell’inquinamento di polveri sottili. Anche un altro famoso rogo, quello di Padova a Prato della Valle è stato cancellato quest’anno. Al posto del fantoccio che brucia ci sarà una marionetta alta 6 metri.

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