Tuffi di Capodanno nel mondo, ecco dove vedere questa curiosa tradizione

Vi proponiamo i tuffi di capodanno nel mondo, ecco dove vedere questa curiosa tradizione. Tutte le informazioni e curiosità.

Una delle tradizioni più seguite nel primo giorno del nuovo anno è quella dei tuffi o bagni in mare, anche nei luoghi dove fa molto freddo. Una tradizione seguita in molte parti del mondo.

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Tuffi di Capodanno nel mondo, ecco dove vedere questa curiosa tradizione (Foto di Lucas Allmann da Pexels)

Il bagno di Capodanno è considerato di buon auspicio ed è un modo per salutare l’anno nuovo in un rito che è quasi sempre collettivo.

Se fare il bagno in mare il 1° gennaio in Australia, Nuova Zelanda o in un Paese tropicale è scontato e molto facile, la stessa cosa non può certo dirsi nei Paesi freddi. Dove i tuffi di Capodanno sono molto diffusi. Scopriamo insieme dove viene praticata questa tradizione.

Tuffi di Capodanno nel mondo, ecco dove vedere questa curiosa tradizione

La tradizione del tuffo o bagno di Capodanno risalirebbe ai riti propiziatori e purificatori dell’antichità. Sicuramente è una sfida al clima invernale e ai limiti del proprio corpo. Un modo per dimostrare forza e coraggio, ma anche non poca pazzia.

Solitamente i tuffi vengono fatti in massa da un gruppo numeroso di persone che si gettano in mare o in un fiume o lago, anche a basse temperature.

Questa tradizione è seguita a che in Russia, in varie località, dove gli inverni sono proverbialmente gelidi. Uno dei tuffi di Capodanno più famosi è quello nel Lago Baikal in Siberia, dove il termometro può scendere fino a 35 gradi sotto zero. I tuffatori si “riscaldano” prima, correndo in costume da bagno per diversi chilometri all’interno di una foresta innevata. In altre località della Siberia, come a Novosibirsk, si fa il bagno in una pozza d’acqua aperta nel ghiaccio. Solo per temerari abituati al gelo e in buona salute.

Anche i canadesi non scherzano. In Canada ogni anno il primo giorno dell’anno si celebra il Polar Bear Dip o Plunge, ovvero il tuffo dell’orso polare. Una tradizione diffusa in varie parti del Paese ma la più famosa è quella dell’isola di Prince Edward Island, provincia marittima canadese sulla costa orientale. Per alcuni è un modo per riprendersi dagli eccessi alcolici della sera prima.

Tuffo nel Tevere

La tradizione dei tuffi di Capodanno più famosa e seguita in Italia è sicuramente quella di Roma, con il tuffo nel fiume Tevere la mattina del 1° gennaio. Una tradizione inaugurata nel dopoguerra.

Era il 1° gennaio del 1946 quando l’italo-belga Rick De Sonay si lanciò nel Tevere da Ponte Cavour per festeggiare il suo compleanno, che coincideva con Capodanno. Il coraggioso tuffatore fu soprannominato Mr Ok, perché dopo il tuffo, con un volo di 18 metri dal ponte, dalle acque del Tevere si girava verso la folla per fare il segno ok con le dita, per segnalare che era andato tutto bene.

Il tuffo diventò una consuetudine ripetuta negli anni, sempre alla mattina del 1° gennaio.

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Ponte Cavour a Roma sul fiume Tevere (Foto di Krzysztof Golik, CC BY-SA 4.0 da Wikimedia Commons)

Rick De Sonay si tuffò nel Tevere a Capodanno fino alla fine degli anni ’80. Smise quando era ormai troppo avanti con l’età. La tradizione, però, non si interruppe ma fu portata avanti da Maurizio Palmulli, bagnino di Castel Fusano, vicino Roma, che diventò il nuovo Mr. Ok.

Palmulli, 70 anni, ha deciso di rinnovare la tradizione anche per il Capodanno 2023.

 

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