Cosa succede se ti punge una medusa: quando andare al Pronto Soccorso e cosa non fare assolutamente

Non sottovalutare se ti punge una medusa: scopri cosa non devi assolutamente fare in questi casi.

Ti stavi rilassando in mare e all’improvviso hai avvertito un senso di fastidio che si è rivelato essere una puntura di medusa? Se sai come comportarti non andrai nel panico.

Cosa non fare se ti punge la medusa
Sono belle, ma possono rivelarsi molto pericolose – CulTravel.it

Bene o male a tutti sarà capitato di essere punti da delle meduse e nella maggior parte dei casi non si tratta di situazioni gravi. A prescindere da ciò, però, vi sono alcuni comportamenti che non si devono adottare in questa situazione, per evitare di creare un’irritazione peggiore.

Meduse: caratteristiche, irritazioni e primo soccorso

Le meduse sono organismi gelatinosi appartenenti al phylum degli cnidari, un raggruppamento che include anche coralli e anemoni di mare. Vivono principalmente in acque marine e hanno un corpo translucido a forma di ombrello dal quale dipartono i tentacoli urticanti. Quando le meduse pungono con i loro tentacoli, rilasciano dagli cnidociti delle microfiale cinetiche che iniettano una tossina nella vittima: la reazione che ne deriva dipende dal tipo di tossina e dalla suscettibilità e dalla sensibilità individuale.

Alcune specie come la medusa portoghese (Physalia physalis) o la Caravella portoghese (Physalia utriculus) hanno tossine particolarmente potenti e pericolosi, con sintomi anche gravi come occlusione delle vie respiratorie, arresto cardiaco e shock anafilattico. Mentre le meduse più comuni, come la Pelagia noctiluca o la Rhopilema nomadica, pur provocando dolore e irritazione localizzata, raramente causano effetti sistemici importanti.

Puntura di medusa
Non fare mai queste cose – CulTravel.it

In caso di puntura da medusa innanzitutto non bisogna farti prendere dal panico, ma intervenire a sangue freddo ed evitare i seguenti comportamenti:

  • Rimanere sotto al sole: le tossine che sono contenute nel veleno sono termolabili, ossia vengono inattivate dal calore. In verità per ottenere tale effetto bisognerebbe raggiungere una temperatura di circa 50°C, ma in ogni caso è bene non esporsi a un calore eccessivo
  • Strofinare o grattare la puntura: bisogna resistere alla tentazione di grattare la zona in cui si trova la puntura, poiché altrimenti si potrebbero rompere le cnidocisti residue andando a liberare un’ulteriore quantità di veleno. Ovviamente non bisogna toccare né occhi né bocca se si posano le mani sulla zona interessata
  • I rimedi della nonna: queste soluzioni casalinghe potrebbero causare una maggiore infiammazione per cui bisogna affidarsi a dei prodotti specifici e in particolar modo a quelli a base di cloruro di alluminio

In caso di sintomi intensi, con vesciche, sudorazione abbondante, nausea, vertigini, difficoltà respiratorie e altre alterazioni generali è invece necessario recarsi o chiamare al più presto al Pronto Soccorso per ricevere cure mediche adeguate ed eventuale somministrazione di antidolorifici e cortisonici.

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