Le nuove ordinanze prevedono sanzioni pecuniarie amministrative fino a 150€ per i trasgressori: quando stare attenti al proprio costume da bagno.
La stagione balneare è praticamente iniziata e pare che sarà una delle più calde di sempre. Anche a livello amministrativo. Il problema, al contrario di quanto si possa pensare, riguarda il costume, ma ciò non vuol dire assolutamente che si tratti di atti osceni in luogo pubblico. Ognuno è infatti libero di vestirsi come meglio crede, a maggior ragione al mare. Non vi è un divieto del costume in sé, ma di come lo si usa.

Ed è per questo motivo che sono state emesse nuove ordinanze comunali in diverse città d’Italia, con lo scopo di prevenire soprattutto gli atteggiamenti dei turisti estivi che, a quanto pare, possono disturbare il decoro e la sensibilità altrui.
Il problema non è nemmeno la questione etica, che può generare o meno controversie, ma il fatto che da quest’estate chi trasgredisce le regole non solo va incontro all’intervento delle forze dell’ordine, ma rischia sanzioni che possono raggiungere i 150€ solo per non essersi messo un paio di pantaloncini.
Quando (e dove) indossare il costume può costare una sanzione amministrativa
In apparenza può sembrare una sciocchezza – dopotutto si è in vacanza, fa caldo, e la spiaggia è a due passi. E invece no. In molte località turistiche italiane, girare in bikini o in boxer per le vie del centro può costare caro. E non si parla di occhiatacce, ma di multe vere e proprie.
A Gallipoli, ad esempio, uno dei casi più citati, l’amministrazione ha deciso di regolamentare il comportamento dei turisti anche fuori dalla spiaggia. Camminare a torso nudo o in costume da bagno tra le stradine del centro storico può portare a sanzioni che vanno dai 25 ai 150€. Il motivo? La tutela del decoro urbano e la convivenza civile tra residenti e turisti.

Non è un reato penale – questo è bene ribadirlo – ma si tratta di una violazione delle ordinanze comunali, che ogni città può emettere in autonomia per salvaguardare l’immagine e il rispetto del proprio territorio. Il punto è proprio questo: se non esiste un’ordinanza specifica, la multa non può scattare. Ma dove l’ordinanza c’è, attenzione. Non si tratta di proibizionismo, ma di buon senso urbano.
E vale per moltissime località: da Rimini a Sorrento, passando per Rapallo o Sanremo, le regole possono cambiare da comune a comune, ma il principio resta lo stesso. Il centro non è la spiaggia. E, per quanto sembri ovvio, non tutti lo ricordano.